Come non rimanere perplessi di fronte al lancio della FIPSAS degli scorsi giorni che, con il sostegno l’associazione di categoria dei piscicoltori, ha portato il Consiglio dei Ministri a prevedere la possibilità di liberare in natura specie alloctone a sostegno dell’agonismo e della pesca ricreativa, picconando una normativa protezionistica di fatto sino ad oggi mai applicata. Poche parole forse un po’ sopra le righe che hanno fatto pensare a interessi lobbistici, tessere e denaro sopra tutto e tutti. Notevole la reazione indignata di moltissimi pescatori evidentemente non agonisti e poco attratti dal pronta pesca che hanno visto in questo uno scempio; pescatori e non, accademici e ittiologi, e da ciò la sequela di commenti impietosi nei confronti della FIPSAS, fino alla netta presa di posizione del presidente nazionale Matteoli, con il fermo rigetto di ogni accusa e il rimando a future disposizioni statali che dovranno prendere in considerazione tanto la protezione dell’ambiente e delle specie autoctone quanto gli interessi degli appassionati. La curiosità di leggere come si potrà conciliare la tutela della nostra malconcia biodiversità e le altre aspirazioni è alta. Intanto una ragazzina svedese ci ha sbattuto in faccia tutto il male fatto al nostro pianeta mettendoci di fronte ad un aut aut. Nel nostro piccolo saremmo felici di rivedere nelle nostre acque disastrate cavedani, barbi e lasche, che nessun piscicoltore ci potrà dare. Sarà mai possibile?
Qui sotto potete leggere un po’ di articoli sull’argomento.
Comunicato FIPSAS:
https://www.facebook.com/Fipsas1942/posts/1985885584872373
Precisazioni del presidente Matteoli
http://www.fipsas.it/…/3468-le-precisazioni-del-presidente-…
Risposta Associazione Italiana Ittiologi acque dolci:
https://www.facebook.com/aiiad.it/posts/2231210763583753?__tn__=K-R
Altri articoli, Per un pugno di trote:
https://www.ilbecco.it/cattiva-gestione-ambientale-apre-le…/